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"Libro di Habbo" "Il Mondo in un'alga" Ep.22 Confronto acceso - Versione stampabile

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"Libro di Habbo" "Il Mondo in un'alga" Ep.22 Confronto acceso - _Hanon_love - 10-12-2020

???: <<Cos'è il coraggio ti è uscito tutto una volta? Fino a pochi minuti fa sembravi una stracciona così, sdraiata a terra senza un minimo di charme, e sopratutto ti stavi preoccupando per la tua amica, Luana. Non dimenticherò mai quel nome, il nome di chi mi ha ucciso, ma non posso scordarmi neanche del tuo, di colei che le ha dato l'idea..>> -Parole che avevano dei sentimenti, che avrebbero dovuto far trasparire delle emozioni, ma dalla sua voce solo freddezza, muna morte prima emotiva e poi fisica-

Kamelia: <<Se sapevo che ci avresti dato così tanti problemi non ti avrei scomodato dalla tua noiosa vita..>> -aggiunse con il pizzico di ironia che la contraddistingueva- <<Non sei più felice così? Pensa che poteva andarti molto peggio, come sprofondare negli inferi e bruciare tra le fiamme.. Qui oltre alla nube non vedo null'altro..>> -guardandosi leggermente attorno, mantenendo sempre il capo dritto direzionato verso l'uomo-
???: <<Hai voglia di scherzare, ne avrai ancora dopo aver visto queste immagini?>> -aggiunse e concluse mentre scompariva nella nube, e alla sua uscita di scena si vedevano riflessi come in uno specchio d'acqua delle immagini-

Kamelia: <<Ma quella.. Cosa sarebbero queste? ..Quella è Luana.. Ma come..>> -Non erano immagini che dovevano emozionare, semmai stuzzicare, irritare, provocare dispiacere-.
Ciò che Kamelia stava vedendo era Luana, al di là delle sbarre di un carcere, con le mani tra le fredde inferriate, con un volto pallido, dimagrito più del solito. Non stava bene, traspariva. Il suo corpo che a malapena riusciva a mantenersi in acqua, la coda sembrava come morta, come se amputata e priva di ogni forma vitale. La sua cella: un misero letto di alghe arricchiva il pavimento, mentre una ciotola era poggiata a terra, sembrava vuota, forse aveva già mangiato, o forse non le era stato portato ancora nulla. Il trattamento dietro le sbarre non è dei migliori.

Kamelia: <<QUESTO COSA SIGNIFICA?! Cosa sono queste immagini?! PARLA MORTO!>> -urlando immaginando la distanza che separava lei e l'uomo defunto, indignata, furibonda, incredula-

???: <<Non hai più voglia di scherzare? Peccato! Questa è la parte che mi piace di più: vedere la tua ira, come i tuoi occhi emanino rancore, rabbia. Vorresti sfogarti, prendertela con il mondo, con me forse? Ti inviterei a provarci ma..>> -neanche il tempo di finire il discorso che Kamelia si era già lanciata contro di lui, a tutta velocità, armate di pugni e di tanto rancore represso- <<Io ti intimerei di fermarti!>>

Kamelia: <<Ora vedrai di cosa sono capace! Morirai seppur già morto!!>> -slanciandosi più in alto, ad un'altezza considerevole, pronta a schiantarsi contro il nemico-

???: <<Fermati, ORA!>> -slanciando il braccio davanti a sé, e al solo gesto una terribile bufera si sollevò, la nube che copriva l'ambiente formò una corrente circolare intorno all'uomo, come a proteggerlo, mentre dei venti nascosti, impetuosi, fecero schiantare la giovane inferocita, che non approdò sul terreno dove prima era semi-appoggiata, bensì sprofondò in un buco, le quali profondità non erano visibili- <<Ora vedrai ciò che ti attende..>> -concludendo ufficialmente, dileguandosi nella nube-.

Urlando la Sirena stava sprofondando ad altezze inimmaginabili, sembrava un tunnel eterno, senza fine, senza una luce che ne designava l'uscita. La resa era giunta, ma una qualche speranza razionale era rimasta in lei: Kamelia sapeva che quello era un sogno, sapeva che non poteva morire così, non sarebbe stata una morte razionale, una morte reale, e questo la stava consolando, seppur l'ansia della fine la sentiva dentro di sé, come imminente.

Sorprendentemente il tunnel era giunto ad una conclusione: Era meglio se quella fine non fosse mai arrivata. Il terreno era arido, irradiato di rosso, la quale sorgente erano proprio le fiamme. Queste circondavano tutto l'ambiente, vi erano cariche esplosive sparpagliate sul soffitto di quello strano paesaggio, che al loro fuoriuscire gettavano una vampa..