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Suona la sirena: il ponte ricongiunge Genova!

Scritto da SuperDottor il 28/04/2020 alle 17:21

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Suona la sirena: dopo la posa dell'ultima campata, il ponte ricongiunge Genova!
Terminato lo "scheletro" del nuovo viadotto. Inizia la fase conclusiva dei lavori. Conte: "Oggi dalla città della Lanterna si accende una nuova luce per l'Italia, il cantiere è il simbolo dell'Italia che sa rialzarsi".




28 APRILE 2020
Un nastro d'acciaio unisce le due parti della valle di ponente e di levante. Ci sono la bandiera di San Giorgio, la bandiera della città di Genova e il tricolore italiano sull'ultima campata che completa lo "scheletro" del nuovo viadotto: 1067 metri di acciaio composti da 19 campate poste a 40 metri di altezza, sorretti da 18 piloni. Quando, dopo 620 giorni dal tragico crollo del Morandi (43 morti, 14 agosto 2018), la parte est e quella ovest della Valpolcevera si sono di nuovo riunite, al suono della sirena del cantiere hanno risposto quelle delle navi in porto e in rada e delle aziende del territorio. Il nuovo ponte di Genova non è ancora finito ma questo è un grande passo avanti verso la fine di una vicenda terribile e straordinaria insieme.   


Conte: simbolo dell'Italia che sa rialzarsi.
"L'Italia non ha abbandonato Genova", ha detto il presidente del Consiglio. "Questo è un cantiere simbolo per il Paese. E' il cantiere dell'Italia che si rimbocca le maniche, che non si lascia abbattere neppure da una tragedia così dolorosa, l'Italia che mette insieme le proprie competenze, il senso del dovere e di responsabilità e che, facendo ciascuno la propria parte, porta a casa il risultato". "Questa suturazione della ferita di Genova giunge in un periodo di particolare emergenza: non avremmo mai pensato di affrontare un'emergenza del genere, sanitaria, economica, sociale. Con gli altri leader siamo tutti consapevoli che in Europa è la più grande tragedia, la più grande sfida che affrontiamo dal dopoguerra a oggi", ha detto ancora Conte. 

Familiari delle vittime:
"Mai consolazione" "Le promesse, dal nostro punto di vista, saranno mantenute quando sarà stata fatta giustizia su quello che è accaduto e quando non solo questo ponte, che auspico sia stato costruito bene e sia un punto di rinascita, ma tutto il nostro  patrimonio infrastrutturale sarà messo in sicurezza. C'è ancora tanto  lavoro da fare". Sono le parole di Egle Possetti, portavoce dell'associazione familiari vittime di Ponte Morandi.


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