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-SPECIALE NATALIZIO "La forza della solitudine" Ep.2

Scritto da _Hanon_love_autrice il 05/11/2019 alle 17:11

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Scritto da _Hanon_love_autrice

#1
Soldi 
I due giovani non persero tempo, e iniziarono subito il loro lungo viaggio che li avrebbe prima portati all'accampamento, in modo tale da poter curare le ferite riportate da Anastasia, e successivamente dritti verso la Città di Habbo City, per cercare così di potersi ricostruire una vita, che fino a quel momento, oltre l'amore della loro famiglia, era stata semplicemente ricca di polvere e sangue. Anastasia camminava a stento, poichè era rimasta ferita in modo abbastanza grave alla gamba destra (forse una frattura), era molto difficile per lei camminare, ma appoggiandosi ad una mazza di legno trovata per strada, e alla spalla del fratello, riusciva a muovere i suoi passi.
La ragazza era rimasta traumatizzata dall'evento che aveva portato alla morte della sua famiglia, e proprio per questo aveva smesso di parlare, non rispondeva a nessun tipo di domanda che gli veniva posta dal fratellino, anche forse per sdrammatizzare il tutto, cosa molto difficile. Niente: nessuna osservazione, nessuna espressione verbale di dolore, totale assenza di emotività, da parte di Anastasia; Eppure, la sua emotività, il suo dolore, stava proprio nel suo silenzio.. le lacrime bagnavano il suo viso candido e dolce, e ogni tanto si appoggiava con la testa, sulla spalla di suo fratello (più grande lui in altezza), quasi come a cercare un sostegno per i troppi pensieri e preoccupazioni che stavano dominando all'interno della sua mente.
Kuba cercava di rassicurare la sorella, la vedeva chiaramente che era preoccupata e il suo silenzio era il fattore più grave.


Passarono 4 ore, e i due giovani arrivarono a destinazione: medicarono la ferita di Anastasia e anche in quel caso, non urlò dal forte dolore della medicazione, stringeva piuttosto i denti senza proferire parola con nessuno.. neanche coi medici!

Non sostarono molto e partirono subito per raggiungere Habbo City: fortunatamente dall'accampamento, quindi al confine, vi erano dei mezzi di trasporto che passavano di lì per raccogliere i fuggitivi, scappati dal conflitto, con tappa Habbo City. Non era però così facile! Il costo del biglietto era abbastanza alto (si aggirava intorno ai 50-60 crediti), e per Kuba e Anastasia era impossibile pagare una somma così alta, non avendo più nulla. Le aziende di trasporto approfittavano proprio del fattore del conflitto, per alzare il prezzo del biglietto per quelle zone, cosa non solo disumana ma anche illogica poichè la distanza tra il Piccanistan confine e la Capitale era di circa un'ora (in auto), ma purtroppo era l'unico modo per poterla raggiungere poichè, i soldati non facevano passare nessuno a piedi dato che c'erano severi controlli sugli autobus al fine di evitare infiltrazioni indesiderate.
Non sapendo come pagare, i due giovani furono costretti a scendere con la forza dall'autobus: "senza soldi, resti nella polvere" questo è ciò che disse l'autista del bus al giovane Kuba, che non solo doveva affrontare il dolore per la perdita della famiglia, e la malinconia della sorella, ma doveva anche subire umiliazioni da parte di simile gentaglia priva di ogni sentimento di umiltà e voglia di aiutare il prossimo.
La provvidenza aiutò i due giovani! Un uomo, vestito di camice bianco, con una scritta su di esso "Dott. J. Mikins", prese per le braccia i due giovani e li portò con se sull'autobus. A questo punto ci fu una reazione abbastanza violenta da parte dell'autista che tentò di nuovo di ricacciare fuori Kuba e Anastasia: quest'uomo, frenò lo spirito iracondo dell'autista e si offrì di pagare ai due ragazzi il biglietto per raggiungere la meta desiderata. Kuba era molto stanco, non riusciva quasi a parlare, e ad esprimere la sua gratitudine per il gesto affettuoso riservato dal famigerato Dottore: Anastasia acchiappò per il braccio suo fratello e presero posto, insieme proprio all'uomo che si era offerto di pagargli il biglietto. Kuba appena accomodatosi, crollò in un sonno profondo, mentre Anastasia rimase a guardare fuori dal finestrino e a rimpiangere di non aver abbandonato quelle terre molti anni prima, riversando lacrime e lacrime di dolore e tristezza, ripensando ai dolci momenti passati in famiglia, al pensiero del futuro, a ciò che ne è stato dei corpi dei suoi famigliare, non avendo potuto dare loro una degna sepoltura poichè obbligati a scappare per evitare di essere colpiti dalle bombe provenienti dal cielo. L'uomo fece delle domande alla ragazza, vedendola piangere così amaramente, cadde anche lui nella malinconia e non potè far altro che porre alla ragazza un fazzolettino di stoffa per asciugare le sue lacrime.


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